Caso: una società si opponeva allo sfratto per morosità, lamentando vizi all’immobile (impianto elettrico non a norma) e l’impossibilità di accedervi tramite il secondo ingresso.
La Corte sostiene quanto già affermato in sede di appello:
- l’immobile era dotato di un doppio ingresso sicchè, quandanche quello secondario risultasse inaccessibile, non era mai stato impedito alla conduttrice di fruire del bene;
- la conduttrice, inoltre, risultava aver più volte rifiutato l’offerta di consegna delle chiavi;
- la conduttrice avrebbe potuto eseguire in autonomia interventi sull’impianto elettrico ripetendo poi le spese dalla locatrice.
Per questi motivi, la Corte ha dichiarato legittimo lo sfratto per morosità in quanto i canoni erano dovuti dalla conduttrice e non sussistevano validi motivi per il mancato pagamento.